Hai mai sentito parlare di Web3?
Qualcuno sostiene si tratti di tecnoutopia, altri invece sono convinti che già siamo entrati nel pieno di questa fase dell’evoluzione della rete.
La sensazione a riguardo è quella di avere tra le mani qualcosa di veramente epocale, rivoluzionario ed innovativo.
Ma è davvero così?
Di fatto ad oggi il Web3 sembra essere soltanto un’idea, seppur rivoluzionaria, all’insegna della sicurezza, dell’anonimato e della decentralizzazione.
Questo perché le prospettive concrete sono ancora da definire, così come la sua operatività.
La filosofia da cui nasce è basata sulla più completa libertà di utilizzo del web: questo si traduce in uno spazio dove chiunque può esercitare completamente la propria libertà di espressione, senza dover incorrere in censure e controlli.
Sostanzialmente si tratta di una terza fase della rete, che sfruttando il protocollo della blockchain promette di decentralizzare il mondo online.
Il risultato sarebbe quello di sottrarre potere ai colossi della Silicon Valley e permettere la formazione di un nuovo ecosistema economico dal quale tutti potranno guadagnare.
Qualcosa di decisamente molto diverso da quello che conosciamo e utilizziamo quotidianamente, anche se c’è chi sostiene che il Web3 sia già nelle nostre mani.
La conseguenza di tutto questo è la nascita di un’economia digitale diffusa, basata non più sulla pubblicità o sugli abbonamenti, bensì sulla mera partecipazione. Tutto ciò, con il contributo fondamentale della blockchain e delle criptovalute.
Siamo di fronte alla nuova frontiera del web, gli addetti ai lavori sono impegnati per dargli una forma e interpretare la filosofia. C’è tutto da costruire hardware, software, infrastruttura: ad oggi sembra essere solo una prospettiva per un futuro prossimo.
I big player stanno scommettendo molto e tutti gli altri sono al balcone a guardare, quale sarà il device vincente?
Quale sarà la killer application?
Noi restiamo in ascolto!