In Italia, troppo spesso sentiamo dire che “l’importante è che il software funzioni”.
È vero, la funzionalità è fondamentale, ma c’è un’altra componente altrettanto strategica, spesso trascurata: l’esperienza utente (UX) e l’interfaccia utente (UI).
La UX e la UI non sono solo “estetica”. Si tratta di progettare come gli utenti interagiscono con il software, rendendo le attività quotidiane intuitive, efficienti e persino piacevoli.
Questo non è un “nice to have”, ma un fattore di successo determinante per qualsiasi prodotto software, industriale o consumer.
Pensate a un software industriale: anche il miglior sistema di gestione della produzione, se complesso da utilizzare, rallenta gli operatori, aumenta gli errori e crea frustrazione.
Dall’altra parte, un’interfaccia chiara e ben progettata migliora la produttività, riduce i costi di formazione e aumenta la soddisfazione degli utenti, siano essi operai in una fabbrica o project manager in un ufficio.
Perché in Italia sottovalutiamo la UX e la UI?
C’è ancora l’idea che siano “abbellimenti” o costi evitabili.
Ma questa mentalità ci penalizza sul mercato globale, dove aziende di successo come Apple, Tesla o Google investono cifre enormi per rendere i loro prodotti semplici da usare.
La UX e la UI non sono un costo, ma un investimento:
• Per il business: un software facile da usare fidelizza i clienti.
• Per gli utenti: riduce stress e migliora l’efficienza.
• Per l’azienda: ottimizza tempi e risorse.
Non sottovalutate il valore della UX/UI nel vostro prossimo progetto digitale.
Investire in un team di design professionale, nella ricerca sugli utenti e in interfacce ben progettate può fare la differenza tra un prodotto che funziona e un prodotto che conquista.
È tempo di cambiare approccio.
In Italia, possiamo e dobbiamo fare di meglio.