Stop Alla Concorrenza

Le vendite online si apprestano ad essere regolate in maniera ancora più precisa.
La riforma europea sul commercio elettronico, di recente approvazione, è infatti entrata in vigore il primo luglio scorso. Fra i principali obiettivi del provvedimento quello di regolamentare le attività di vendita riconducibili ai paesi extra-Ue.

Fino ad oggi infatti l’esenzione del pagamento delle imposte e dei dazi doganali per beni di valore inferiore a 22 euro aveva favorito movimenti di merce di modesto valore, il cui valore aggregato supera però, secondo le attendibili stime del Financial Times, i 5 miliardi di euro annui.

Con la riforma europea si armonizzano le condizioni fiscali: i venditori esteri da oggi dovranno applicare l’aliquota IVA del paese di destinazione, con tutte le implicazioni e gli obblighi fiscali che ne derivano.

Una buona notizia quindi per gli e-commerce italiani, che potranno quindi operare in un mercato in cui le condizioni sono uguali per tutti, potendosi focalizzare maggiormente sulle caratteristiche e la qualità del prodotto offerto piuttosto che sul mero prezzo di vendita.

Finisce quindi progressivamente l’era in cui il web era, fiscalmente parlando, la terra di nessuno e in cui paesi come la Cina (ma non solo) potevano avvantaggiarsi di condizioni che di fatto li rendevano players non equi nel panorama commerciale digitale.