ma-che-ne-sa-del-nostro-lavoro

Questo è probabilmente uno dei pensieri più comuni tra i dipendenti (qualche volta persino tra i titolari!) che si trovano ad affrontare un rinnovamento dei processi aziendali.

La diffidenza, quasi mai esplicitata ma solitamente sottesa, evidenzia come qualsiasi persona sia portata a continuare a fare quello che ha sempre fatto, piuttosto che predisporsi con apertura a conoscere un nuovo modo di pensare e di agire, anche se questo significa limitare fortemente l’efficienza e produttività dell’azienda.

È un atteggiamento comprensibile almeno in una prima fase, che va gestito e superato.

Soprattutto quando si parla di digitalizzazione può succedere che ci sia un rifiuto di adottare soluzioni più moderne e tecnologiche che comportano l’abbandono del supporto cartaceo.

Ciò però è dovuto, nella maggior parte dei casi a una insufficiente conoscenza degli strumenti informatici e a una non chiara visione dei vantaggi, anche in termini di semplificazione del lavoro, che tale digitalizzazione apporterà alle quotidiane attività lavorative.

Basterà quindi introdurre gradualmente i nuovi strumenti digitali, evidenziandone di volta in volta i vantaggi operativi.

Una parallela formazione interna di base sui supporti informatici, renderà tutti consapevoli e ben presto entusiasti della potenza dell’innovazione digitale.